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IL MESSAGGERO D'ABRUZZO) - PESCARA' del
12/05/2008UNA STORIA ABRUZZESE
L'Ottocento e la ferrovia. Così la terra dei pastori iniziò a sognare
lo sviluppo
"Le ferrovie nella società abruzzese dell'ottocento" è un saggio
edito da Esa e scritto da Dario Recubini, responsabile relazioni esterne
di Ferrovie dello Stato. L'opera ricostruisce scritti e dibattiti
parlamentari da cui scaturirono scelte strategiche per la realizzazione
dei primi collegamenti ferroviari d'Abruzzo.
Ad emergere nettamente è la figura del barone Giuseppe Andrea
Angeloni, illustre cittadino di Roccaraso, alla cui tenacia e abilità si
deve il collegamento ferroviario di un Abruzzo arcaico al resto del
mondo.
Una terra di tratturi, chiusa in secolari costumi di vita che, dopo
l'unità, si trova improvvisamente al centro di accesi dibattiti sullo
sviluppo di una moderna rete viaria. Da ricco proprietario terriero a
deputato per la sinistra storica per ventisei anni, il barone Angelone
diventa il paladino delle aree interne e individua la causa della
debolezza dell'Appennino abruzzese nelle difficoltà di
commercializzazione. Promuove una dettagliata inchiesta agraria e fa
costruire nel 1881 una lunga variante sulla via degli Abruzzi, poi
strada Statale 17 tra Pettorano sul Gizio e Roccapia. Ma di ferrovie in
Abruzzo si parla già ai tempi di re Ferdinando II di Borbone. Intanto il
primo treno arriva a Pescara superando il Tronto nel 1863 e per
l'inaugurazione, il re Vittorio Emanuele, per la prima volta in visita,
pronuncia la famosa frase "che bel sito per una grande città". Nel 1865
si completa la linea ferroviaria che, muovendo da Londra, Via Parigi,
Alessandria, Bologna, Ancona, Pescara, possa arrivare a Brindisi e da
qui, attraverso il Canale di Suez, a Bombay in soli 18 giorni, rispetto
ai 100 necessari via mare. Una rivoluzione chiamata "La valigia delle
Indie".
Qui entra in gioco l'Angeloni che, dopo dure battaglie parlamentari,
ottiene il finanziamento di ben quattro linee ferroviarie:
Pescara-Sulmona, Roma-Sulmona, Terni-Sulmona, Isernia-Sulmona. La
Sulmona-Isernia, che collega l'Abruzzo alle zone meridionali, vede la
luce nel 1897 come "Transiberiana d'Italia". Purtroppo non arriveranno i
benefici sperati, poichè è ormai in atto una drammatica crisi agraria.
Sarebbe stato necessario investire anche sulle nuove tecnologie, per
abbassare i costi di produzione, come in altre aree agricole. Invece la
concorrenza delle lane australiane e del grano americano mette fuori
gioco sia l'industria dell'allevamento che la gracile cerealicoltura
delle zone di alta quota. Le tanto agognate ferrovie serviranno solo a
condurre tanti abruzzesi sulla strada amara dell'emigrazione
transoceanica con imbarco a Napoli.
* * *
* Titolo: Le ferrovie nella società abruzzese dell'800. l'impegno del
barone Giuseppe Andrea Angeloni
* Autore: Recubini Dario
* Editore: E.S.A.
* Data di Pubblicazione: 2008
* ISBN: 9788895055091
* Dettagli: p. 128