Torna sui binari il treno a vapore che unì l’Italia
In
viaggio sulla tratta Ancona-Pescara Mattoscio: Un sogno che divenne realtà
di
Federica D’Amato
da
il Centro - 20 aprile 2013 — sezione: Pescara
PESCARA. Quale sogno
vibrava nelle menti e nei cuori di coloro che vollero l'Unità d'Italia? Quale
sacrificio, mai domo nell'offerta totale di se stessi ad un ideale necessario,
animò le genti che han fatto la nostra storia nazionale? Un sogno che diede vita
a tutta una serie di espressioni politiche e culturali che hanno arricchito il
patrimonio del nostro futuro, senza dimenticare le manifestazioni
infrastrutturali che furono uniformate in modo eccezionale dall'aspirazione
unitaria. È sulla scia di un siffatto genuino sentimento di recupero memoriale e
al contempo valorizzazione concreta delle futuribili prospettive d'impegno, che
la Fondazione Pescarabruzzo, in collaborazione con Acaf e il Museo del Treno di
Montesilvano, tra poco meno di un mese farà rivivere lo storico treno a vapore
Ancona-Pescara chiamato La valigia delle Indie con “150°, I binari di un sogno”,
celebrazione che cade a 150 anni dalla sua costruzione e a 50 anni da quella che
fu la grave dismissione della tratta “Pescara-Penne”. La linea, che parte dalla
stazione di Ancona e corre lungo la costa Adriatica marchigiana e abruzzese per
quasi tutto il percorso fino a Pescara Centrale, ha rappresentato la spina
dorsale sulla quale la nostra città ha esemplato il suo fervore di crescita
industriale, commerciale e culturale, infrastruttura senza la quale la
possibilità stessa di inserirsi in un discorso economico pienamente nazionale
sarebbe venuta meno. L'obiettivo della tre giorni - 10, 11 e 12 maggio 2013 - è
quello di rilanciare la mobilità ferrioviaria nella regione Abruzzo, senza
dimenticare i flussi di vitale scambio con l'intera penisola. Forte sostenitore
del progetto è stato naturalmente il professore Nicola Mattoscio, presidente
della Fondazione Pescarabruzzo, che con lucidità e passione ha risposto ad
alcune nostre domande.
Centocinquanta anni
fa la prima tratta ferroviaria Ancona-Pescara, i binari da voi definiti “di un
sogno”. Quale?
«La tratta
Ancona-Pescara fu il primo grande esempio di unificazione materiale, morale,
economica, sociale del Paese unificato, dello Stato nascente agognato da tutto
il Risorgimento italiano; un grandissimo esempio di come il sogno dell'unità
nazionale non era una retorica rivolta semplicemente alla rivendicazione di
diritti astratti, bensì un sogno affidato alla esigenza di progredire, di
emanciparsi dalle contingenze terribili della miseria, dell'analfabetismo e del
degrado anche morale. In pochi anni l'unificazione del Paese, da questo punto di
vista, seppe dare delle risposte concrete, certo con il rischio collaterale di
un incremento del problema degli equilibri finanziari dello Stato nascente; ma
fu quello un indebitamento ben giustificato, motivato dal fatto che tale rischio
ad un certo punto viene rivolto alla grande esigenza di infrastrutturazione
della nazione, presupposto per poi raccogliere la sfida della modernità, ovvero
quella fare gli italiani. Vede, quando noi parliamo di sogno è perché allora con
la costruzione delle ferrovie si voleva sottolineare il grande sogno del
movimento risorgimentale che portava all'unificazione; tale desiderio, per non
essere retorico, doveva materializzarsi in concreti provvedimenti di rilevanza
strategica: le ferrovie furono un coraggioso atto dei primi governi
risorgimentali e anche un buon esempio di buona politica, dato che in pochissimi
anni, solo due per la precisione (1861-1863), facciamo riferimento a ferrovie
dai tratti lunghissimi già realizzate e inaugurate! Qualcosa che ha dell'eroico,
sicuramente».
Lei accenna al
rilancio della mobilità ferrioviaria nella regione Abruzzo, ma Pescara oggi
sembra tagliata fuori dai collegamenti veloci. Cosa ne pensa?
«La riflessione
sulla parte medio-adriatica della nostra nazione, sulla regione Abruzzo e nello
specifico sul futuro di quella che sarà la città di Pescara, richiede una
ponderazione attenta dei fattori politico-economici messi in gioco. Oggi si è
smarrita la visione del fare sistema, del fare rete, la visione che porta a
concepire in maniera credibile e sostenibile il processo di crescita e sviluppo
economico; senza il ruolo delle infrastrutture - nel nostro caso quelle rivolte
strategicamente alla mobilità delle persone e delle merci – non è pensabile in
alcun modo che si possano rilanciare modelli di crescita alle scale regionali.
Non si può non impegnarsi a declinare nuovamente il tema delle infrastrutture,
in chiave contemporanea! È irrinunciabile, a questo punto, che l'alta velocità
coinvolga l'intera fascia adriatica del Paese, è un dovere di visione, l'obbligo
di sognare un futuro credibile per l'intera Italia».
Il programma delle celebrazioni
Le
celebrazioni si apriranno il 10 maggio con il “Viaggio nella cultura
ferroviaria”, treno didattico di Sangritana che partirà alle 9.30 da Pescara
Portanuova a Giulianova, con fermate a Pescara...
da
il Centro - 20 aprile 2013 — sezione: Pescara
Le celebrazioni si
apriranno il 10 maggio con il “Viaggio nella cultura ferroviaria”, treno
didattico di Sangritana che partirà alle 9.30 da Pescara Portanuova a
Giulianova, con fermate a Pescara Centrale, Montesilvano, Silvi, Pineto, Roseto
(gratuito per studenti delle province di Pescara e Teramo). Sabato 11 , dalle
10, nella sala della Fondazione Pescarabruzzo, convegno su “Il futuro della
mobilità in Abruzzo” con presentazione del volume “150 anni di binari tra Ancona
e Pescara”; poi, alle 18.30, nella Maison des arts (piano terra Fondazione
Pescarabruzzo) inaugurazione della mostra olografica “I binari di un sogno” e di
“Diorami ferromodellistici del tracciato Pescara- Penne”. Infine domenica 12
arriverà il treno storico a vapore di Trenitalia, da Ancona a Pescara Centrale
(0852058833 per prenotazioni biglietti ), a seguire alle ore 12, alla Stazione
Centrale si terrà il concerto d’accoglienza della banda della Città di Pescara,
mentre a partire dalle ore 18.30 sarà inaugurata nei locali dell Fondazione la
mostra di grafica “Pescara nell’epoca dannunziana” di Mimmo Sarchiapone. Info :
www.150ferroviadriatica.it.